Le indagini merito al caso Di Meo, l’arbitro donna che ha visto finire sul web filmati intimi di cui era protagonista, proseguono. Si tratta, questo è ciò che pensa la vittima, di un caso di revenge porn, ovvero la diffusione di video a contenuto sessuale che vengono utilizzati per vendetta.
Diana Di Meo, sentita dal magistrato, ha dichiarato di essere stata lei stessa a girare i filmati osé, ma che li avrebbe custoditi sul proprio smartphone. É evidente che qualcuno non autorizzato dalla giovane, sia riuscito ad accedere al materiale osè e poi l’avrebbe diffuso senza averne l’autorizzazione.
Interrogato anche l’ex fidanzato della ragazza, ma a quanto pare, sembrerebbe estraneo ai fatti.