Da uno studio condotto da Stefano Marchetti, ricercatore di statistica dell’Università di Pisa e dal professor Luca Secondi dell’Università della Tuscia e pubblicato sul magazine “Social Indicators Research”, è emerso che il 30% della popolazione abruzzese è a rischio povertà alimentare.
Il professore Marchetti precisa tuttavia che quando si parla di povertà, essa non va intesa in senso assoluto bensì relativo; tale povertà si verifica nel caso in cui la capacità di spesa dell’individuo sia sotto la media, che si aggira intorno ai 162 euro a testa. Tale importo, lo ricordiamo, varia in base alla regione presa in considerazione e va ridefinita se si fa riferimento a un nucleo familiare numeroso.
Insieme al concetto di povertà relativa è stato espresso anche quello di insicurezza alimentare, che indica la situazione che si verifica quando un soggetto non ha risorse di denaro tali da poter fare una sufficiente scorta alimentare.